Gianni PROVENZANO VOLTI
di Giovanni Pepi
Gianni Provenzano, il pittore agrigentino, nato a Naro, che dipinge le luci forti e i volumi implacabili di questa Sicilia. Ora ci consegna dipinti di volti e di corpi. E restano forti i tratti e i colori.
Come scrive Matteo Collura, amico di Provenzano che con lui ha condiviso, per un tratto di vita, l’arte della pittura, ora scrittore impegnato a raccontare quest’isola in saggi e romanzi, nella pittura di questo autore si incrociano figure e volumi in una ispirazione costante che non conosce strappi. Annota: “. Ho capito perché, circondati da uno scenario di pietre, si possono dipingere volti umani, torsi, nudi di femmine e di maschi. Così come si può fare il contrario. La luce che abilmente, gioiosamente, e a volte drammaticamente, tocca i corpi di Provenzano, e quella che, in Sicilia, modella le pietre che i veri artisti ispirano ogni forma espressiva. Non c’è scarto tra i paesaggi di Gianni Provenzano e i ritratti umani. Dell’identica luce ho detto. Il resto è nella schietta plasticità dei corpi, nella loro naturalezza, nella loro solitudine, nel loro farsi isole inaccessibili ancorché umanissime, sotto lo sguardo compassionevole ma inesorabile del loro creatore.”
questo incrocio tra nudi, colori e paesaggio è al centro di Raffaele De Grada in un commento a una mostra. Quando scrive: “Più recentemente Provenzano ha voluto cogliere nei volti della sua gente le stesse caratteristiche della sua terra, un passaggio dalla natura cruda alla natura animata, gli uomini e le donne che popolano con fierezza. “E ancora: “In termini di formalismo pittorico si direbbe che dalle suggestioni ampie, ampie, spaziali dell’amico Guccione, Provenzano sia tornato a considerare nuovamente l’umanità guttusiana, che certamente segnato un tempo del XX secolo. Così in questa mostra Gianni Provenzano si presenta come un pittore di figure, ritratti aspri e sanguigni, scene di nudo intensamente colorate.”
Fonte: Se è così… di Giovanni Pepi