Conversazione con Franco Fasulo - 2021
SCRITTO DEL PRESIDENTE MAURIZIO MASONE IN RICORDO DI FRANCO FASULO
Sono passati pochi giorni dall'ultima telefonata anche se faticosa per Franco. Per lui era indispensabile scambiare opinioni perché il confronto con i suoi amici alimentava la sua quotidianità.
Vivendo entrambi nel pavese siamo riusciti un po' di volte a vederci o meglio, ho avuto il piacere di essere suo ospite nella casa di Sartirana oltre che visitare il suo laboratorio, quella chiesa sconsacrata che volle follemente tra le cascine e le risaie della Lomellina.
Era un piacere parlare con lui, pieno di progetti, di nuove idee e non è un caso che nei colori dei suoi orizzonti, nelle sue opere, emerge con una forza travolgente il suo carattere propositivo, gentile.
Lui era affezionato a due sue opere 'Esistenza nomade' e 'Lisboa' e alla sua prima grande mostra 'Il blu e la ruggine' del 2001 ma in questi ultimi vent'anni ci ha consegnato tele dall'intensità visiva e linguaggio pittorico di grande valenza culturale.
Una sera di qualche anno fa, mi presentai all’inaugurazione di una sua mostra ad Alba, senza avvertire del mio arrivo. Mi chiese di intervenire, di dire due parole. In quell’occasione, chiesi agli amministratori e agli operatori culturali della Lomellina presenti all’evento di tutelare uomini e intellettuali come Franco perché Agrigento aveva affidato loro uno dei suoi uomini migliori, un artista al quale volevamo bene e che aveva fatto una scelta culturalmente rigorosa e umanamente coraggiosa.
Ciao amico mio, RIP
centroculturaleeditorialepierpaolopasolini
GADI
GALLERIA DIGITALE PASOLINI
Ciao Giusi....
Giusi ci ha lasciati.
Oggi, abbiamo perso un’amica, una sorella, una compagna di tante battaglie. Nulla, in questo momento, può attenuare il nostro dolore. La perdita di una persona cara sconvolge la nostra mente, i nostri quotidiani comportamenti. Non trovare più al proprio fianco una delle persone più oneste e intelligenti tra quelle conosciute è una perdita che difficilmente potrà essere colmata.
Vogliamo ricordarla per la sua bellezza nella vita, nell’arte, nell’impegno sociale, nelle battaglie politiche, sempre protagonista sulla strada delle libertà dell’universo femminile, in testa ad ogni manifestazione per i diritti di cittadinanza.
Negli ultimi anni aveva riscoperto il piacere della recitazione. Non mancava occasione per dare il suo contributo alle iniziative culturali organizzate in città. La sua Agrigento. Città amata, amata tanto e per la quale ha combattuto per decenni affinché potesse uscire dall’isolamento culturale e dalle soffocanti tradizioni.
E’ lei che fondò, insieme ad altri amici e compagni, il Centro Culturale ed Editoriale Pier Paolo Pasolini convinta che per sconfiggere le forze conservatrici e la mafia ci fosse bisogno di più ‘cultura’.
Ci lascia una grande donna.
Agrigento 01 febbraio 2021
tolì tolì
Museo del gioco e del giocattolo antico
di Giusi CARRECA e Anna Maria TEDESCO
PROSSIMAMENTE
scritticorsari.it
PROSSIMAMENTE
Franco Fasulo
IL BLU E LA RUGGINE
2001-2022
Vent'anni dopo
prossimamente
tolì tolì
Museo del gioco e del giocattolo antico
prossimamente
di Giusi CARRECA e Anna Maria TEDESCO
“ ..Ho capito perché, circondati da uno scenario di pietre, si possono dipingere volti umani, torsi, nudi di femmine e di maschi. Così come si può fare il contrario. La luce che abilmente, gioiosamente, e a volte drammaticamente, tocca i corpi di Provenzano, e quella che, in Sicilia, modella le pietre che i veri artisti ispirano ogni forma espressiva. Non c’è scarto tra i paesaggi di Gianni Provenzano e i ritratti umani. Dell’identica luce ho detto. Il resto è nella schietta plasticità dei corpi, nella loro naturalezza, nella loro solitudine, nel loro farsi isole inaccessibili ancorché umanissime, sotto lo sguardo compassionevole ma inesorabile del loro creatore.” (Matteo Collura)
Gianni PROVENZANO
V O L T I
permanente in Galleria Digitale
Franco FASULO
I L V I A G G I O
PERMANENTE IN GALLERIA DIGITALE
Opere 2000 -2021
con testo di Giusy Randazzo
e video di Tano Siracusa
Il suo percorso artistico inizia alla fine degli anni ‘80. Utilizzando le radici di ulivo, crea una serie di sculture evocanti i miti greci. Queste opere raggruppate nella mostra “Nel giardino di Zeus” saranno esposte in Sicilia, a Parigi al Salone Internazionale dell’Alimentazione (1994) e alla Fortezza da Basso di Firenze nel 1995.
Successivamente compie una serie di viaggi nei paesi rivieraschi del Mediterraneo e del nord Atlantico; nasce così la sua ricerca pittorica, ispirata dal mondo della navigazione e dai porti dei luoghi visitati.
Le sue opere sono state proposte al pubblico con la personale “Il Blu e la Ruggine”, per il centro Culturale Pier Paolo Pasolini e curata da Aldo Gerbino ad Agrigento (2001) , al Palazzo della Permanente di Milano (2002) in occasione del concorso nazionale Premio Arte Mondadori, in seno al quale ha ottenuto il secondo posto con l’opera “Esistenza Nomade”. Di seguito, ha esposto con regolarità sul territorio nazionale ed europeo. Del 2018 la sua personale "Codice degli orizzonti, alla FAM Gallery di Agrigento, curata da Giuseppe Frazzetto.
Le sue opere sono presenti in collezioni private e nelle sedi di: Cassa Nazionale dei Notai in Roma; Consiglio Notarile di Agrigento; Banco di Credito Siciliano di Palermo; IACP di Agrigento; Comune di Sartirana Lomellina; Comune di Porto Empedocle; Osservatorio Arte Contemporanea “Museum” di Bagheria; Fondazione Andrea Camilleri, Porto Empedocle.
Testi e contributi critici di:: Andros, L. Chauvel, E. Commessatti, G. Castelli, G. Frazzetto, A. Gerbino, G. Iannello, D. Lacagnina, G. Macaluso, V. P. Mazzara, P. Minacori, P. Nifosì, G. Randazzo, G. Savatteri, V. Serra, L. Spagnesi, J. Zoderer.
Gallerie di riferimento in Italia: Fabbriche Chiaramontane, Agrigento; Galleria Art’è, Acireale; FAM Gallery, Agrigento.
Galleria di riferimento per gli U.S.A: Art of the World Gallery; Houston.
PERMANENTE UN GALLERIA DIGITALE
Presentazione di Giuseppe Pappalardo
Angelo PITRONE
Agrigento. La città intima.
FOTOGRAFIE
Si è dedicato alla fotografia di paesaggi e luoghi siciliani, usata spesso come commento figurativo a celebri opere letterarie di Pirandello, Sciascia e Tomasi di Lampedusa. Di Pirandello ha ripreso in suggestivi scorci fotografici i luoghi del Caos e ha rappresentato le luci e i colori della Sicilia di Sciascia. Ha intrattenuto rapporti con Andrea Camilleri e mantiene relazioni amichevoli e di lavoro con artisti ed intellettuali come il regista Giuseppe Tornatore e lo scrittore Matteo Collura. Questi, hanno arricchito i suoi libri fotografici con i loro commenti letterari.
Ha realizzato anche lavori fotografici di reportage come quello su il problema della siccità nell'area mediterranea ed altri che documentano il dramma della emigrazione clandestina. Si è interessato e ha partecipato come esperto fotografo alla documentazione di campagne di scavo archeologiche internazionali in Libia e ha curato molti cataloghi di mostre archeologiche e architettoniche. Numerose le mostre fotografiche personali all'estero (Francia, Stati Uniti ecc.) e in Italia tra cui quella che ha riscosso particolare successo di pubblico al Festival della Letteratura di Mantova del 2005.
PERMANENTE IN GALLERIA DIGITALE
Tano SIRACUSA
sancalò
FOTOGRAFIE
Video 'La processione'
Come ogni anno san Calò, il santo nero di Agrigento, è uscito dalla sua chiesa fuori le mura ed ha attraversato il centro storico. Per un giorno i suoi fedeli, i contadini di Rabato un tempo, un generico popolo oggi, sono padroni della città.
I fedeli irrompono nella chiesa, la espugnano, si impossessano del santo che esce barcollando nella luce della piazza infossata, dove rullano i tamburi e la folla attende. Le autorità religiose e civili sono sparite e la processione è come un viaggio.
Dai balconi una volta si lanciava soltanto il pane che veniva raccolto e mangiato dai fedeli. Un linciaggio, il santo nero come capro espiatorio, ipotizza Giandomenico Vivacqua. Il pane mangiato per comunione mistica con il corpo del santo, suggeriva Settimio Biondi. Mentre la leggenda tramanda di una peste e del santo che portava il pane, lanciato dai balconi per paura del contagio, al lazzaretto.
San Calò raggiungeva la Sicilia alla fine del V secolo, in fuga dai Vandali ariani. Come oggi fuggono a migliaia dall’Africa e dal vicino oriente per approdare sulle nostre spiagge, neri come lui, in fuga dalle guerre, dalla fame, dalla follia delle armi, dalle persecuzioni. Era inevitabile che san Calò diventasse il santo degli immigrati.
I fedeli, arrampicandosi sulla statua, sembrano voler scalare il cielo, oltrepassare la frontiera del miracolo.
40°
Girgenti Immagini 1850-1870
L’invenzione della fotografia, nel 1839, rivoluziona l’arte di creare immagini e si diffonde immediatamente soprattutto tra gli artisti che ne avvertono le potenzialità espressive ed economiche. I fotografi viaggiano per l’Europa, il Medio Oriente e il Nord Africa realizzando reportage fotografici sulle tracce degli itinerari segnati dai classici della letteratura, dall’iconografia di viaggio e dalle prime guide “turistiche”. Essi realizzano reportage che confluiscono in cataloghi tematici di vedute di carattere artistico e paesaggistico destinate alla vendita. Il formato più diffuso per tali foto è la stereografia, che attraverso uno strumento, lo stereoscopio, dà un’illusione tridimensionale e che conosce un ampio successo di vendite in Europa.
Girgenti, già tappa obbligata del Grand Tour settecentesco in Sicilia, nella seconda metà dell’Ottocento, favorita anche dall’eco delle gesta garibaldine e dal nuovo assetto nazionale, resta una meta di grande attrattiva per i primi fotografi che la visitano: George W. Bridges, Eugène Piot, Eugène Sevaistre, Paul Berthier, Jean Andrieu, Giorgio Sommer e Robert Rive. Le loro immagini, insieme a quelle del girgentino Giuseppe Gallego, sono un materiale di eccezionale valore storico e documentario per una maggiore conoscenza del territorio di Girgenti e dei costumi dell’epoca
Immancabili soggetti delle fotografie sono i monumenti classici della Valle dei Templi e il paesaggio che li circonda, ma destano particolare attenzione le immagini della città moderna perché da una parte la ritraggono ancora confinata entro le cinta delle sue fortificazioni chiaromontane, dall’altra documentano la neonata fase espansiva fuori da esse. Infatti, dopo i moti del 1848 il governo borbonico avvia una serie di opere pubbliche che interessano in particolare l’area a sud-est della città destinata ad area ludico-sociale per lo svago dei cittadini. Dopo il 1860 tale attivismo subisce un ulteriore impulso determinato dalle implicazioni e dalle ripercussioni storico-politico ed economico–sociali poste dall’Unità d’Italia. Esso provocherà delle profonde e radicali trasformazioni nel riassetto urbanistico ed architettonico della città, per cui il lavoro dei fotografi-viaggiatori di quella fase storica, oggi, costituisce una testimonianza unica e notevole.
PERMANENTE IN GALLERIA DIGITALE
a cura di
Angelo PITRONE
e Giovanni SCICOLONE
PERMANENTE IN GALLERIA DIGITALE
In questo percorso fotografico, Giuseppe Arena ci consente di ripercorrere momenti della vita della città, di recuperare quelle immagini di una comunità in movimento, la vita.
Agrigento, non è stata in testa ai venti del cambiamento. E' stata una città che si è sempre adeguata alle dinamiche delle realtà più grandi e importanti.
Nel secolo scorso ha vissuto di riflesso, dal fascismo alla liberazione del Paese; non ha certo vissuto con intensità emotiva l'occupazione delle terre e la lotta di liberazione dei lavoratori dallo sfruttamento e dai soprusi.
All'epoca, il panorama politico costruiva la propria forza attraverso i piccoli favori per la povera gente e le le grandi clientele per i potenti e i malfattori, a cominciare dagli speculatori dell'edilizia selvaggia.
La stampa dell'epoca, ci ha consegnato una città e una provincia dove nulla cambia.
Giuseppe Arena, con queste foto, ci consegna quella città, quelle sensazioni di impotenza, di periferia.
Giuseppe ARENA
fotografie 1950 - 1970
a cura di
Angelo PITRONE
e Giovanni SCICOLONE
VIDEO IN ESCLUSIVA
Italia da salvare, 1965
I grattacieli di Agrigento.
La città prima della frana
Le persone Le opere
con il contributo di Giovanni Taglialavoro
19 luglio 1966
PERMANENTE IN GALLERIA DIGITALE
con l'assistenza di Domenico Pistone e il contributo di Giovanni Scicolone, Pietro Fattori e Angelo Pitrone
15 gennaio - 31 dicembre 2021
100° di Leonardo SCIASCIA
Forum
28|01|21 Matteo COLLURA - Baci a occhi aperti
08|02|21 Felice CAVALLARO - Sciascia l'eretico
11|02|21 Gigi RESTIVO e Salvatore PICONE -
Dalle parti di Leonardo Sciascia
26|02|21 Gaspare AGNELLO - La terrazza della Noce
30|05|21 Toti FERLITA e Angelo PITRONE - Leonardo Sciascia.
Quasi guardandosi a uno specchio (R)
40°
Prossimamente
2^ edizione della Mostra delle Acqueforti di Pino DI SILVESTRO in
'Omaggio a Leonardo Sciascia'
con l'assistenza di Domenico Pistone
100° del P.C.I.
15 gennaio- 31 dicembre 2021
Forum
04|03|21 Marcello SORGI - Quando c'erano i comunisti
11|03|21 Piero FASSINO - Dalla rivoluzione alla democrazia
22|03|21 Peppe PROVENZANO -
Il PCI e la sinistra in Italia. Vita e pensiero di Emanuele Macaluso
Contributi
Emanuele Macaluso
Portella della Ginestra
1 maggio 2019
Massimo D'Alema
Il PCI e la democrazia italiana. Lectio magistralis
Le lotte e l'impegno per il Mezzogiorno, Pio La Torre e il Pci negli anni dell'intervento straordinario
Video del Centro Pasolini
2018 - Era di maggio Il '68 agrigentino nella memoria di alcuni protagonisti
2017 - 100° Anniversario della partigiana
Vittoria Giunti (ANPI)
2017 - Franco La Torre Pio La Torre:
Ecco chi sei
2016 - Francesco Tornatore Ecco perchè.... Bibliografia degli scritti di Pio La Torre
2014 - Emanuele Macaluso
Comunisti e riformisti
2013 - Elio Sanfilippo - Perchè è stato
ucciso Pio La Torre?
2011 - 100° Anniversario di Totò
Di Benedetto con Massimo D'Alema
2007 Francesco Renda
Autobiografia politica
Filmati
Il viaggio della speranza
Sinistra unita Sicilia nuova
Renato GUTTUSO
I Funerali di Togliatti
da Mambo
Fabio Belloni racconta l'opera
(clicca sull'immagine per il video)
Documenti
Memoriale inviato alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia dalla Federazione PCI di Agrigento e Sciacca il 18 gennaio 1964
Le ceneri di Gramsci di Pier Paolo Pasolini
con l'assistenza di Domenico Pistone
Centro Culturale ed Editoriale
Pier Paolo Pasolini
Via Atenea 123
92100 Agrigento, Italia
Codice Fiscale 93003540841
Fatturazione Elettronica da inviare a:
centroculturalepasolini@pec.it
Codice univoco: 0000000
Tel. +39 0922 20522
Cell. +39 339 6055935
Associazione culturale
fondata nel 1981
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